I cesti natalizi: dall'antica Roma a oggi
Nel 2017, la Coldiretti aveva rilevato la presenza di circa 10 milioni di cesti natalizi sotto l’albero di Natale degli italiani. Anche dopo il Covid, la tendenza non è cambiata: nel 2020 i cesti enogastronomici sono stati richiesti più che mai e un italiano su tre ha scelto di regalare cibi e bevande durante le feste di Natale. Ma perché così tante persone scelgono questo regalo? La risposta è semplice e ha a che fare con una tradizione millenaria.
Le antenate dei cesti natalizi: le “sportule”
I primi antenati dei cesti natalizi risalgono all'epoca dell'Antica Roma e prendevano il nome di "sportule". Le sportule, dei piccoli cesti creati intrecciando le foglie di sparto, una pianta erbacea molto resistente, venivano donate dal pater familias ai suoi clientes durante il rito della salutatio matutina. In questa occasione, infatti, il cliens salutava il patronus, avanzava le sue richieste e riceveva delle vettovaglie contenute all’interno di sportule. Col tempo, il termine sportula iniziò a indicare qualsiasi tipo di dono, anche in denaro, da parte di un patronus a un cliens, ma inizialmente indicava solo dei cesti contenenti viveri.
Uno dei periodi dell'anno in cui il dono delle sportule era maggiormente diffuso erano i Saturnalia, una festa pagana da cui derivano molte delle nostre tradizioni natalizie. Dal 17 al 23 dicembre, infatti, i romani celebravano una festa in onore del dio Saturno, protettore dei raccolti, della terra e dell’agricoltura, e in questo intervallo di tempo tutto si fermava per dare spazio ai banchetti, pubblici e privati, alle feste e al gioco dei dadi, autorizzato solo in quell'occasione.
Proprio come a Natale, tutti erano più buoni e felici in questo periodo ed erano soliti regalarsi figurine in terracotta, i cosiddetti Sigillaria, strenne e anche delle sportule. Al loro interno si era soliti trovare ogni tipo di leccornia, specialmente olive e fichi secchi. Lo scopo delle strenne e dei cesti natalizi era soddisfare il dio Saturno: più i doni erano abbondanti e migliore sarebbe stato il raccolto nell’anno a venire.
I cesti natalizi: sempre presenti dal Medioevo ai giorni nostri
La tradizione di regalare dei cesti durante il periodo invernale continuò anche nel Medioevo, quando i feudatari erano soliti regalare bevande e leccornie ai loro sottoposti, che durante il resto dell’anno avevano un’alimentazione ben più misera.
Diventò invece un’azione estremamente diffusa e comune soprattutto nel XIX secolo. Durante il 1800, infatti, i trasporti migliorarono notevolmente ed era così possibile inviare dei cesti ai propri cari, anche lontani, senza aver paura che il contenuto si rovinasse ancora prima di arrivare a destinazione. Questo nuovo entusiasmo per i cesti natalizi è testimoniato anche in diversi libri ambientati durante il periodo natalizio, come Piccole donne di Louisa May Alcott.
In Italia, però, il vero boom c’è stato dopo la Seconda Guerra Mondiale: la tradizione dei cesti natalizi ha visto una vera e propria rinascita nel dopoguerra, quando l’Italia cercava di riprendersi e il cibo aveva assunto un ruolo di primo piano.
Ancora oggi, i cesti natalizi sono la prima scelta di moltissimi italiani e, nel tempo, sono diventati sempre più particolari e raffinati: dal 1984, Bennati è specializzata nella creazione di cesti natalizi per privati e aziende.